Roma - Uno ci sarà di certo, l'altro ci sta pensando molto seriamente. Giulio Andreotti ha già detto che per la prima volta scenderà in piazza in difesa della famiglia tradizionale, Silvio Berlusconi e' a sua volta molto tentato, ma sciogliera' la riserva solo all'ultimo minuto. Scrive La Stampa a proposito dell'eventuale partecipazione alla manifestazione di Piazza San Giovanni del leader del centrodestra: "Sull'Arca di Noe' del Family Day sta per salire un elefante che rischia di capovolgerla. Salvo colpi di scena, a Piazza San Giovanni si presentera' stamane Silvio Berlusconi scortato da. E la presenza del Cavaliere, politicamente pesantissima, dara' alla manifestazione un tono che non era quello previsto. Avranno voglia, Savino Pezzotta e gli altri organizzatori, a sostenere che la mobilitazione di massa non e' contro il governo ma per difendere i valori: ahiloro, ci pensera' il leader dell'opposizione a metterci il cappello sopra. Dicono in via del Plebiscito che Berlusconi sciogliera' la riserva solo all'ultimo momento. Pero' intanto ieri pomeriggio e' rimasto ad annoiarsi nella Capitale anziche' fuggire dalle sue amate piante grasse in Sardegna, segno che qualcosa di importante lo trattiene a Roma. E quanti hanno colloquiato privatamente con lui garantiscono che la decisione e' gia' presa: la prospettiva del bagno di folla, di raccogliere applausi, anzi di piu', di farsi portare in trionfo costituisce per Berlusconi un'attrazione fatale. Cosicche' scivolera' in secondo piano la presenza dei numerosi altri politici, scontatissima in alcuni casi (i teo-dem della Margherita, i centristi Casini e Buttiglione), annunciata in altri (i ministri Mastella e Fioroni, la Moratti, Formigoni). Addirittura si faranno notare di piu' le assenze: di Rutelli e Franceschini a sinistra, per dirne due, ma soprattutto di Fini a destra. Il leader di An e' in Sicilia a far campagna elettorale, difficilmente lo vedremo sul sagrato di San Giovanni. Sara' rappresentato da Ronchi e Alemanno, Matteoli e Gasparri, un po' perche' Fini non e' ubiquo, impossibile stare la' e qua contemporaneamente, un po' per le stesse ragioni che terranno lontano l'azzurro Cicchitto: certe confusioni tra fede e politica possono far male, meglio fissare i paletti. Berlusconi no. Di dubbi pure lui ne ha avuti, salvo superarli attraverso una raffica di colloqui, il piu' importante dei quali col cardinal Camillo Ruini. All'orecchio del Cavaliere erano giunte voci (riferite da Letta, sembra) di alti prelati ostili alla sua presenza in piazza, cosicche' l'ex premier si e' rivolto direttamente all'ex presidente della Cei. Gli e' stata concessa, stando a quanto spifferano nel giro berlusconiano, con vero entusiasmo, semmai con un filo di preoccupazione per gli attacchi che l'ex premier attirera' su di se': l'accusa inevitabile di aver voluto strumentalizzare una mobilitazione ecclesiale, di aver usato la famiglia come una clava contro Prodi, insomma di averla buttata in politica. Per non dire di comici e vignettisti che si tufferanno sulla strana miscela di sacro e profano, Berlusconi testimonial dei legami di coppia proprio quando mai cosi' florido e' stato il suo cote' rosa (le mille chiacchiere, Veronica, la lettera a Repubblica).Se sulla presenza del Cavaliere c'e'a ancora qualche dubbio, non ce n'e' invece pio' nessuno su Giulio Andreotti. Che in un'intervista al La Stampa spiega la sua decisione. "Io sono un vecchio iscritto all'Azione cattolica e partecipo con questa qualifica. - dice il sentore a vita - In sessant'anni di politica non ho mai manifestato, sono emozionato di fare il mio esordio in piazza proprio per il Family Day”. La vigilia della mobilitazione ecclesiale anti-Dico, il cattolico , Giulio Andreotti l'ha trascorsa nel Sacro Convento di Assisi. Come mai questa decisione a sorpresa? “Cioe'?”. Che piazza si attende? “Riflessiva”. Spero che nessuno faccia affidamento sull'eccitare gli animi. Ho 88 anni e sono gia' in proroga con la vita, pero' voglio dare il mio contributo. Noi manifestanti dobbiamo aiutare a preparare il dibattito in Parlamento sui Dico con una partecipazione popolare informata e seria. E poi invitando anche alla preghiera perche' noi ci crediamo sul serio. Le manifestazioni devono fondarsi su temi giusti e la famiglia e' uno di questi. In De Gasperi ho trovato il religioso piu' coerentemente intransigente e il politico piu' attento alla delimitazione dei campi. Non a caso, censurava con tanta severita' le deviazioni dalla fedelta' coniugale”.
Fonte: Il Velino
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