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A proposito di arredo urbano…

La rubrica - "Le note" dell'Araba Fenice
16/3/2007 15:27

C’è chi, bontà sua, facendo funzionare l’innato istinto, affinato da lunghi studi e da frequentazioni divise tra Portofino e Capri capaci di portare un uomo ad esser fine ed alla moda, ha visto quella che era la piazza della città di Sparanise, come un’aia per polli, e nella paura che i polli scappassero ha ritenuto di dover creare un recinto. Se oggi potessero passeggiar per la piazza, ormai ridotta ad un aia delle peggiori e più diroccate masserie, quei brav’uomini di re Ferdinando o re Francesco sicuramente chiederebbero: chi è il fattore della masseria che ha partorito dopo tanto dolore e stento, tale brillante soluzione? E che dire della foggia: vecchi, non uno uguale all’altro, bisunti e stazionati in maniera pericolosa. Sempre Ferdinando e Francesco, miseri reucci di un reame ormai scomparso, abituati a vivere nella “mannarella” di palazzo reale, avrebbero, davanti a cotanta bellezza, arruolato qualche amministratore a dirigere le fabbriche di Capodimonte, da cui uscivano tante porcellane, così cafonescamente becere…, per poi prenderne qualcun altro è girarlo a Vanvitelli, oscuro architetto specializzato in edilizia economica e popolare. A far ciò poteva essere solo un genio che, a spese dei cittadini, ha ritenuto di dover abbellire le fioriere, ormai datate ed invecchiate, con piante che sicuramente non verranno curate. Ma a tal proposito vedremo come risolverà, e a qual prezzo, sperando che poi non metta anche i cancelli che puntualmente, con l’incuria di rito, resteranno chiusi come quelli della villa comunale di via Canonico De Felice, o peggio ancora crolleranno come quello del cimitero. Ma continuando il ragionamento, il genio potrebbe pensare che nell’aia, al posto dei polli potrebbero stazionare dei bufali, in netta contraddizione con gli usi locali che vorrebbero i galli (riferito ai pennuti non gli avi dei francesi) soliti passeggiar per le strade. O che qualche buontempone vorrebbe esser prodigo, da maschio, a conquistar gallinelle? Cosa dire poi dei segnali di divieto di sosta che all’interno del recinto fanno bella mostra? Siamo preoccupati per la selvaggina stanziale che potrebbe esser multata da un solerte vigile in vena di pigliar qualche malanno.
A proposito: a noi cittadini ci sarà consentito il piacere, durante la festa patronale, di stare in piazza da uomini e non da polli? Piazza Giovanni XXIII è la piazza della città di Sparanise, medaglia d’oro al valor civile, e non già il cortile disordinato e sciatto in cui è stata trasformata. L’Araba fenice
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