Sparanise – La leggenda narra che quando un cittadino“normale”, con il“penalino” immacolato come si suol dire, dunque incensurato e con nessun conto in sospeso con la giustizia italiana, sceglie di scendere in politica e poi vince le elezioni, deve, necessariamente, mettere in conto almeno un paio di avvisi di garanzia e non meno di 1 processo penale.
Questa leggenda che poi tanto leggenda non è, può, tuttavia, avere delle varianti che fanno lievitare questi numeri in maniera esponenziale. Una di queste varianti è senza alcun dubbio la territorialità. Se decidi di candidarti a Brunico hai ottime probabilità di rimanere negli standard, forse pure un tantino al di sotto, ma se ti cali nell’agone politico in uno qualsiasi dei comuni del sud Italia, i numeri possono lievitare in modo esponenziale.
Perché questa premessa? Semplice: i numeri appassionano i sapiens! Classifiche e statistiche sono diventati una professione ed un buon cronista non può fare a meno di attenersi ai fatti che spesso trovano la loro espressione più esaustiva proprio nei numeri.
E allora vediamoli questi numeri partendo dall’ultima assoluzione o per meglio dire archiviazione che riguarda l’ex sindaco di Sparanise Martiello.
Breve premessa. Volutamente e per rispetto delle istituzioni, non verrà trattato l’argomento scioglimento del consiglio comunale e tantomeno si entrerà nel merito dell’atto recante la firma del Presidente della Repubblica Italiana, fatta eccezione per assoluzioni o archiviazioni strettamente ad esso connesse.
Alla data odierna, se i conti sono stati fatti correttamente, nel corso delle due consiliature Martiello ha subito direttamente o indirettamente, nella sua veste di sindaco di Sparanise, 16 procedimenti penali; un numero imprecisato di archiviazioni di cui non si ha contezza perché frutto magari di notizie di reato emerse da lettere o denunce anonime ritenute non attendibili; 4 procedimenti dell’Agenzia Nazionale Anticorruzione; 1 della Corte dei Conti; 2 processi penali.
Ad oggi, sono tutti terminati con assoluzioni piene o archiviazioni.
Numeri che, senza voler entrare nel merito, decretano in modo ineluttabile che il fattore territorialità è assolutamente determinante nel ragionamento di cui sopra. Dunque, si può serenamente affermare che Sparanise è uno dei Comuni d’Italia su cui gli organi di controllo, ai vari livelli, hanno avuto, hanno e presumibilmente avranno, i riflettori costantemente accesi. Ma badate bene. Questa, diversamente dalla narrazione che etichetta Sparanise come una riedizione contemporanea di Sodoma e Gomorra, non è di per sé una brutta notizia se poi le indagini ed i processi arrivano ad assoluzioni o ad archiviazioni perché, di fatto, decretano una verità assoluta: le cose funzionano più che bene proprio perché sono controllate!
Certo, se ci si ferma agli articoli di giornale a senso unico e sparati a 8 colonne senza un minimo deontologico di contraddittorio, alla fase istruttoria, alla notizia di reato, al rinvio a giudizio piuttosto che all’arresto preventivo, tutto assume una luce assolutamente catastrofica.
Ma questo è un altro discorso che merita un ulteriore approfondimento in un altro intervento.
Tornando ai numeri, ecco uno per uno i procedimenti di cui si parlava qualche riga più su.
Iniziamo proprio dall’ultimo.
Proc. 231/2018 (reato: art. 323 c.p.) – Martiello - Il procedimento penale nasce dalla denuncia sporta nel 2018 da un funzionario del Comune nei confronti del sindaco e dell’allora Segretario Comunale, per condotte abusanti e mobbizzanti, in suo danno. In particolare, stando alla denuncia, la condotta in suo danno sarebbe iniziata quando, nella sua qualità dì Coordinatore dell'Ufficio di Piano, il sindaco Martiello gli “avrebbe fatto delle pressioni affinché invitasse ad una gara d’appalto l’operatore economico uscente”. Lo stesso Sindaco, secondo la narrazione del funzionario, al suo rifiuto gli avrebbe revocato il ruolo di Responsabile dell’Ambito C9. A novembre 2022 l’ufficio della Procura di S. Maria Capua Vetere ha avanzato proposta di archiviazione adducendo tra le altre la seguente motivazione “sembra escludersi il dolo sotto il profilo dell’intenzionalità delle condotte degli indagati, inquadrabili, invece, in azioni attuate per il raggiungimento di un fine pubblico, proprio dell’ufficio, che, non sembrano assurgere, con un ragionevole e saldo grado di certezza, a meri pretesti, con i quali venga mascherato l’obiettivo reale della condotta. Nel caso di specie, si ritiene che la notizia di reato sia infondata”.
La denuncia ed i fatti rappresentati in questo procedimento sono stati inseriti dalla Commissione di Accesso della Prefettura di Caserta tra gli elementi fondanti della relazione di scioglimento del Consiglio Comunale di Sparanise, trasmessa ad ottobre 2022 al Ministro degli Interni. Successivamente a tale data, per GIP e PM, la notizia di reato è infondata e si susseguono proposta di archiviazione novembre 2022 e archiviazione definitiva, aprile 2023.
Proc. N. 811/2022 (reato: art. 595 comma 3-612 c.p.) Diffamazione a mezzo stampa – proposta di Archiviazione del GIP nei confronti di Martiello nel novembre 2022, e ordinanza di archiviazione nell’aprile 2023.
Proc. 8303/2018 (reato: art. 317 c.p.) – Martiello – Assoluzione nel Novembre 2022. Processo Giaccio/Eventi natalizi, ipotesi di reato di tentata concussione. Questa la sintesi della sentenza emessa dal Giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: “Al termine della requisitoria, ripercorrendo le fasi processuali, acclarando l’insussistenza dei reati ascritti al sindaco di Sparanise Salvatore Martiello e alla segretaria comunale Daniela Rocco, il pubblico ministero ha chiesto al Presidente del collegio giudicante Dott Giovanni Caparco l’assoluzione dei due imputati perché il fatto non sussiste.
La denuncia ed i fatti rappresentati anche in questo procedimento sono stati inseriti dalla Commissione di Accesso della Prefettura di Caserta tra gli elementi fondanti della relazione di scioglimento del Consiglio Comunale di Sparanise, trasmessa ad ottobre 2022 al Ministro degli Interni. Successivamente a tale data, novembre 2022, il Giudice assolve Martiello perché il fatto non sussiste. Un’assoluzione che giunge dopo un arresto, una detenzione ai domiciliari, ed un lungo periodo di divieto di dimora.
Proc. N. 8417/2018 (reato: art. 328 e 595 co. III c.p.) Diffamazione aggravata – Archiviazione Martiello/Monfreda/Veltre/Rocco – Gennaio 2021
Proc. N. 5496/2018 (reato: art. 328 c.p.) – Rifiuto di atti d’ufficio - Archiviazione Martiello/Rocco – Febbraio 2020
Proc. N. 8228/2018 (reato: art. 323 e c.p.) Abuso d’ufficio - Assoluzione Martiello/Rocco – Novembre 2022
Proc. N. 1292/2019 – 1835/2020 – Assoluzione Manica/Cerullo – Marzo 2022
Proc. N. 1292/2019 – 1835/2020 – Assoluzione Manica/Cerullo – Marzo 2022
Archiviazione ANAC – Procedura per l’affidamento del servizio di igiene urbana – Ottobre 2020 Archiviazione ANAC – Presunta inconferibilità di alcuni incarichi dirigenziali – Settembre 2021 Archiviazione ANAC – Installazione dei chioschi per attività commerciali – Giugno 2020
Proc. N. 8133/2016 –4920/2019 - Archiviazione Cerqua – luglio 2020
Proc. N. 8133/2016 –4920/2019 - Archiviazione Rebuzzi – luglio 2020
Proc. N.12616/2020 –5511/2021 (reato: art. 81 II comma- artt. 476 e 479 c.p.) Falso ideologico – Non luogo a procedere. Gennaio 2022
Proc. N. 5193/2021 – Archiviazione Corte dei Conti – giugno 2022.
Archiviazione ANAC - d. N. 5496/2018 – Omessa adozione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza triennio 2020-2022 – agosto 2020.
Proc. N. 5936/2020-1682/2021 (reato: art. 595 comma 3-596 bis c.p.) Diffamazione – Archiviazione Martiello – ottobre 2021.
Proc. N. 2557/2019 – Cerullo/Manica – Ottobre 2021, Il Processo del Durc, appalto truccato, nato da una denuncia contro Martiello. Assoluzione perché il fatto non sussiste.
Proc. N. 12969/17-4043/2018 (reato: art. 595 comma 3 c.p.) – Archiviazione per Martiello/Monfreda/Mandara – dicembre 2019.
Proc. N. 485/2020-6133/2020 – (reato: art. 323 e c.p.) Abuso d’ufficio. Opposizione/Archiviazione – aprile 2020.
Ora, restando unicamente sui numeri dei procedimenti ed il loro epilogo, sorge spontanea una riflessione: perché tutto questo?
Perché un cittadino incensurato che diventa sindaco deve essere sottoposto a questo trattamento ?
Se è vero che uno dei princìpi della democrazia risiede nella sovranità, come recita l’articolo 1 della Costituzione che afferma che l’Italia è una Repubblica democratica e che la sovranità appartiene al popolo, perché qualcuno tenta in ogni modo di sovvertire tale processo? La parola democrazia deriva dal greco demos e crato e vuol dire che il comando è in mano al popolo. Sono i cittadini che hanno la sovranità e che scelgono nelle forme come le elezioni i loro rappresentanti politici, ovvero coloro che per un certo numero di anni governeranno o amministreranno una Città, una Regione o una Nazione.
Vivere in uno Stato democratico è importante perché vuol dire che in quella Città, Regione o Nazione, vengono rispettati e garantiti i diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo, garantita e promossa l’uguaglianza, garantite e promosse le libertà fondamentali dell’uomo come singolo e nelle manifestazioni sociali.
Ecco, ribadendo ancora una volta la volontà sopra esposta di non entrare nel merito dell’atto di scioglimento del Comune di Sparanise recante la firma del Presidente della Repubblica Italiana e dunque escludendolo completamente da questo semplice ragionamento, ma restando unicamente ancorati alla logica ed alla ragione dei numeri figli dei processi e delle relative e assoluzioni ed archiviazioni, come cittadini di Sparanise non ritenete che nello scenario venutosi a creare ci sia qualcosa che meriti una riflessione più profonda?
Se un cittadino, che intende dare liberamente il proprio contributo per la crescita della comunità, nell’approcciarsi alla politica locale si trovasse di fronte uno scenario di questa portata, che tipo di decisione prenderebbe?
Dove sta il rispetto per la propria terra o l’amore per il proprio popolo, se la politica uscita sconfitta dalle elezioni si riduce al sistematico sabotaggio dell’azione amministrativa di chi è stato legittimato dal popolo, in barba all’articolo 1 della Costituzione, e si spinge finanche ad usare la giustizia, senza scrupoli ed in modo pretestuoso ed improprio, per eliminare i propri avversari?
Con queste premesse e con questi scenari, chi sarà cosi folle da candidarsi e magari sconfiggere questo sistema perverso e negativo per la collettività, ben consapevole di vedersi sconvolgere l’esistenza?
Ecco, forse è proprio questo il senso di tutto: truffare il popolo, eliminare gli avversari e creare un ambiente che ne scoraggi la discesa in campo di potenziali nuovi altri competitor. Magari con un’unica lista ed un’elezione in pompa magna e senza contradditorio.
Ma fate attenzione: quella non sarà democrazia. Quella si chiamerà dittatura!
E in definitiva, un’ultima domanda. Dato per assodato che nessuno crede più alle promesse annunciate per 40 anni e mai mantenute e men che meno alla coerenza o alla superiorità morale. Considerati gli esigui dati demografici e la scarsa importanza economica, commerciale ed industriale di un piccolo centro dell’entroterra della provincia di Caserta, precisamente: cosa spinge veramente questa gente a voler occupare quella poltrona a tutti i costi?
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