SPARANISE - Al termine della requisitoria, ripercorrendo le fasi processuali, acclarando l’insussistenza dei reati ascritti al sindaco di Sparanise Salvatore Martiello e alla segretaria comunale Daniela Rocco, il pubblico ministero ha chiesto al Presidente del collegio giudicante Dott Giovanni Caparco l’assoluzione dei due imputati perché il fatto non sussiste. Termina cosi una delle vicende più tristi degli ultimi 50 anni della storia politica sparanisana. Un’assoluzione che giunge dopo un arresto, una detenzione ai domiciliari, un lungo periodo di divieto di dimora nella sua città. C’è sicuramente gioia ma anche un pizzico di amarezza per le motivazioni e le modalità in cui l’intera vicenda si è svolta. Per la gogna mediatica alla quale è stato sottoposto Salvatore Martiello, spesso senza diritto di replica, al livello di barbarie raggiunto dalla politica locale che, evidentemente, ha scelto di non accettare la volontà popolare e perseguire, in nome di una legalità che nella sostanza di oggi dice tutt’altro, strade che di politico non hanno nulla.
Raggiunto al telefono pochi minuti fa, Il Sindaco di Sparanise ha detto: “ Bene ho fatto, da uomo delle istituzioni, ad avere piena fiducia nella Giustizia che, al temine di un processo di soli sei mesi ha acclarato la verità dei fatti sconfessando i miei accusatori, che sono gli stessi attori che attraverso la stampa, negli ultimi mesi hanno dichiarato di essere stati coloro i quali hanno voluto ed ottenuto la commissione di accesso per infiltrazione mafiosa nel Comune di Sparanise”.
Adesso, chi ripagherà il sindaco, l’uomo, il padre Salvatore Martiello, privato anche della gioia di assistere alla nascita della seconda figlia, per questi 3 anni di gogna mediatica durante i quali è stato dipinto nel peggiore dei modi possibili?
E se si fosse dimesso, come chiesto ripetutamente da vari ambienti, in considerazione della buona amministrazione degli ultimi 6 anni, votata dalla stragrande maggioranza del popolo di Sparanise, quanto avrebbe perso la città?
L’Interruzione della democrazia per via giudiziaria si è dimostrata una strategia ancora una volta perdente proprio per l’ottimo lavoro svolto dalla giustizia sammaritana.
Giaccio e l’ex consigliere Merola, autori di denuncia ed esposto che portarono all’arresto di Martiello sono stati sconfessati dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su tutta la linea.
Ecco, è questa la riflessione che tutti gli sparanisani dovrebbero fare oggi: ne valeva la pena?
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