Sparanise – Il nostro territorio continua a produrre ed esportare talenti in tutti i campi della società a dimostrazione del fatto che le buone radici regalano sempre ottimi frutti. E’ il caso della Dottoressa Giusy Ranucci, Specialista di Epatologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono Pausillipon” di Napoli e Ricercatrice stimata sia in Italia che all’estero. Figlia dell’Ingegnere Pasquale Ranucci e della Professoressa Olga Romano, la Dottoressa Giusy si prende cura tutti i giorni dei bambini affetti da problematiche legate al fegato ed ha contribuito fortemente a rendere eccellenza il reparto di pediatria del nosocomio napoletano. Recentemente il suo brillante lavoro è stato portato all’attenzione dei media nazionali per aver fatto luce su tre complessi casi clinici come ha raccontato a La Republica. «Le malattie del fegato ad esordio infantile possono essere insidiose, e il sospetto diagnostico precoce con un trattamento altrettanto tempestivo sono cruciali per modificarne un’evoluzione spesso mortale e la morbidità». Patologie rare che durante la pandemia sono tutt’altro che scomparse dall’orizzonte. Ed è quel che è accaduto negli ultimi due anni, quando la preoccupazione principale, è stata, giustamente, assorbita dall’emergenza coronavirus e dalle sue conseguenze. «Giuseppe è figlio dei tempi del Covid — racconta la Ranucci, attraverso un ultimo esempio — ed è vittima dei ritardi diagnostici della pandemia. Lattante florido nell’aspetto e con ittero neonatale, giunge alla nostra osservazione purtroppo a quattro mesi di vita. Tardi. Gli viene tempestivamente formulata la diagnosi di atresia delle vie biliari in stadio avanzato». Si tratta del mancato sviluppo, durante la vita fetale e quindi alla nascita, del sistema attraverso cui avviene la secrezione degli acidi biliari. Se mancano le vie di deflusso, per il piccolo non ci sono possibilità di sopravvivenza. Salvo che non si intervenga con il bisturi. Una di quelle condizioni che non ammettono ritardi di sorta. L’intervento chirurgico di correzione, fuori tempo massimo, lo indirizzerà al trapianto. Il fegato è tra l’altro un organo che può restare coinvolto secondariamente in un processo a catena da cui scaturisce la cosiddetta insufficienza multiorgano, non ultima la sindrome infiammatoria. Giusy Ranucci, riconosciuta eccellenza sparanisana nel ramo medico, è anche una donna che ha fatto della resilienza il suo tratto distintivo e che, con forza, coraggio e determinazione, contro tutte le avversità della vita, dimostra tutti i giorni quanto siano importanti lo studio, la passione, la perseveranza, la conoscenza e l’amore per il prossimo messi a servizio dei bambini, i più fragili e indifesi tra tutti gli esseri umani.
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