Sparanise – Diciamoci la verità, se tutti i progetti annunciati ed in parte già realizzati dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Martiello venissero ultimati e consegnati agli sparanisani nel giro di pochi mesi, potremmo parlare, senza esagerare, di un vero e proprio rinascimento sparanisano. Per precauzione, scaramanzia ed esperienza, è opportuno usare il congiuntivo anche se, almeno in parte, si può già parlare di realtà consolidata e di normale presente. Nel titolo c’è già il senso della narrazione di questi ultimi 4 anni che per Martiello ed i suoi consiglieri sono stati vissuti, amministrativamente parlando, con grande intensità. Del resto, oggettivamente parlando, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e, speculazione politica a parte, non possono essere messi in dubbio.
Pur tralasciando ciò che abbraccia l’ordinaria amministrazione che, viceversa, per troppo tempo è stata fatta passare per opera ciclopica ed eccezionale quando invece si trattava semplicemente di fare bene le poche semplici cose che nel quotidiano interessano una cittadina di 7500 abitanti, comunque portata avanti in maniera più che soddisfacente, è opportuno soffermarsi su ciò che ha veramente differenziato questa amministrazione dalle precedenti: rendere normale ciò che la storia recente aveva trasformato in irrealizzabile!
Dati alla mano, cerchiamo di analizzare soltanto i fatti e proviamo a riflettere su ciò che era, ciò che è e ciò che sta per essere Sparanise in termini di vivibilità e di servizi ai cittadini. Prendiamo spunto dall’ultima nota stampa diffusa da Sparanise in Movimento in merito alla volontà di ultimare l’auditorium comunale di via del Campo Francese e facciamo un giro a ritroso attraverso tutti i progetti realizzati, in via di realizzazione, in cantiere e programmati.
La struttura destinata ad auditorium è da più di un decennio (12 per l’esattezza), uno scheletro di cemento armato, circondato da rovi animali che vi hanno trovato dimora e pericolose lamiere. Invertendo la tendenza all’immobilismo che ha caratterizzato le amministrazioni precedenti, Martiello ha annunciato di voler completare l’opera che: “Sarà un centro ricreativo per i giovani, una biblioteca con sala lettura, una sorta di starbucks, una piccola sala per le jam session dei musicisti locali e, speriamo, una sede per le prove di una locale compagnia teatrale”. Dunque un luogo destinato alla cultura ed alla creatività dei giovani sparanisani. Al bello, per essere sintetici. Secondo quanto si legge i lavori potrebbero partire questo autunno per essere completati nei primi mesi del 2021.
Proseguendo il percorso a ritroso è più che mai doveroso parlare del finanziamento ottenuto dalla Regione Campania per completare la piscina comunale. Proprio cosi: la piscina, il simbolo del fallimento politico amministrativo lungo 30 anni! Il decreto è arrivato e con 1,10 milioni di euro e se tutto andrà bene nel giro di 18-24 mesi i cittadini potrebbero anche farsi il primo bagno… Roba che se si guarda al passato fa venire i brividi. Eppure è cosi. In campagna elettorale Martiello ed i suoi promisero di cancellare i simboli del fallimento politico ed amministrativo della città e la piscina è, probabilmente, l’essenza stessa dell’espressione “c’et accis”, usata come claim per le scorse comunali del 2016.
Ulteriore piccolo step e si arriva al palazzetto dello sport. Dopo sette anni di chiusura sono partiti i lavori. Sette anni lungo i quali ad intere generazioni è stata tolta la possibilità di praticare sport indoor in una struttura nata per tale scopo. Una struttura che ha visto realizzare i sogni sportivi di una cittadina salita sul tetto d’Italia, prima con la Serie A e poi con la vittoria della Coppa di Lega del 1991. Se tutto procede secondo il programma, nel giro di qualche mese l’impianto di viale Medaglia d’oro, sarà consegnato alla città, allo sport, ai giovani, alla vita.
Restando da quelle parti, appena un mese prima, il sindaco annuncia la volontà di progettare e realizzare lo stadio comunale con annessa pista di atletica. Anche in questo caso, all’annuncio dell’idea ha fatto subito seguito la fase attuativa. E’ stato già approvato il progetto preliminare e l’opera è entrata nel piano triennale degli interventi pubblici. Ora, per chi sa come sono andate avanti le dinamiche legate al calcio sparanisano non può non sapere che la città non ha mai avuto un impianto pubblico ed il solo fatto di poterne avere finalmente uno ha qualcosa di storico. Se poi ci si aggiunge anche la pista di atletica, tipologia di struttura inesistente in tutto l’alto casertano, si può avere la misura dell’importanza di realizzare un impianto capace di dare risposte a migliaia di giovani. Il progetto sta andando avanti e presto si sapranno ulteriori notizie. Per la semplicità dell’opera dovrebbero essere necessari complessivamente 9/12 mesi.
Concludendo il tour, è opportuno ricordare il completamento e la riapertura dei campetti di viale medaglia d’oro. Devastati da anni di incuria ed abbandono, sono già stati ristrutturati e dati in gestione ad una polisportiva della città. Oggi sono stabilmente frequentati dai chiunque abbia voglia di giocare a calcetto o a tennis e rappresentano in pieno ciò che può diventare la cittadella dello sport sparanisano. Un autentico gioiello fatto di strutture sportive capaci di soddisfare un grande numero di sport e di eventi legati allo spettacolo.
Agli sparanisani non sono sfuggite le villette comunali che, a memoria d’uomo non sono mai state cosi tante, strutturate, funzionali e pulite (eccezion fatta per il malcostume che spesso caratterizza chi le frequenta)… L’idea di aprire alla città lo spazio antistante l’istituto “Solimene” di via Ragozzino resta geniale, cosi come l’apertura del chioschetto nella villetta di via Graziadei, che adesso può contare anche su aree giochi dedicate ai più piccoli e ad un campo polifunzionale rimesso a nuovo. Superfluo ricordare che lavori di ristrutturazione sono stati realizzati in quasi tutti gli spazi aggregativi della città, anche perché sono visibili.
Per il momento è opportuno fermarsi qui e dare ai lettori un serio spunto di riflessione. Sovente capita che le vacanze estive siano anche l’occasione per mettere a confronto il luogo in cui si vive e quello in cui si dimora per le ferie. Alzi la mano chi non ha mai fatto paragoni. Chi non ha comparato ciò che si ha rispetto a quanto si vede nei luoghi di villeggiatura. Spesso il raffronto è impietoso e genera rabbia ma se proviamo ad immaginare come sarà la nostra Sparanise tra un annetto forse una speranza per i giovani di questo territorio c’è. Certo, non si vive di soli impianti sportivi o di luoghi di aggregazione ma altrettanto certamente, quando mancano pure quelli si ha come la sensazione di non avere diritto a vivere in un mondo civile, dove al centro ci sono i bisogni del popolo e non delle pur legittime aspirazioni personali dei politici. Dunque, senza scendere in lodi giornalisticamente inopportune (ma che sarebbero comunque oggettivamente meritate quando hanno fondamenta di verità) ma restando sui fatti, ciò che sta accadendo a Sparanise ha il sapore del rinascimento, della voglia di riscatto, del desiderio di ristabilire quel senso di normalità che altrove dona serenità ai cittadini degni di essere definiti tali. Una rinascita che guarda al futuro con ottimismo e con la speranza di poter vivere in una cittadina del sud capace di dare servizi degni della tanto decantata Europa. Per il momento: chapeau!
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