Sparanise/Napoli – Nell’assordante silenzio generale, fatta eccezione per il movimento ambientalista e degli attivisti di Spazio Cales, la stragrande maggioranza dei cittadini, della stampa provinciale e regionale, dell’opinione pubblica e degli esponenti politici locali e non, ad eccezione di qualcuno, si sta perpetrando quello che potrebbe passare alla storia come il più grande danno alla comunità sparanisana e calena in generale. La Regione Campania, in piena emergenza corona virus, ha incredibilmente concesso il parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione alla costruzione dell’impianto per lo smaltimento di 50.000 (CINQUANTAMILA!!!) tonnellate di rifiuti, della Garden srl, nonostante i pareri negativi nel Comune di Sparanise e della Provincia di Caserta ed il non parere dell’ASI di Caserta e dell’Ente Idrico Campano. L’aspetto più incredibile della vicenda, oltre alla più che discutibile tempistica che a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al corona virus tiene bloccata ogni forma di protesta popolare, sta nella manifestazione palese del totale disprezzo e della più plateale strafottenza di un Ente, la Regione Campania, che anziché procedere alla più volte annunciata bonifica dell’area, decide di dare il colpo di grazia all’intero territorio, trasformando l’agro caleno nella pattumiera dell’intera regione Campania e forse dell’intero sud Italia. Il sindaco Martiello ha scritto a tutte le istituzioni coinvolte, ed anche alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha diffidato l’ASI, della quale ci occupiamo integralmente in un successivo articolo, ma al momento, l’unico ad essersi interessato concretamente è stato il consigliere regionale Gianpiero Zinzi, Presidente della Terza Commissione Speciale Terra dei fuochi, Bonifiche ed Ecomafie, che lo scorso 15 marzo ha presentato un'interrogazione in merito rivolta all’assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola, per chiedere la revoca in autotutela dell’autorizzazione rilasciata alla Garde srl. Nell’interrogazione si legge testualmente. “All’esito della Conferenza, la Regione Campania, nonostante i pareri negativi espressi del Comune di Sparanise e della Provincia di Caserta ha autorizzato con prescrizioni la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti all’interno dell’Area industriale della ex Pozzi che è inserito nel PRB della Regione Campania ed è destinato di un finanziamento di 15 milioni di euro finalizzato alla sua messa in sicurezza. Considerato che l’impianto dovrebbe essere destinato a trattare circa 50.000 tonnellate annue è posizionato a meno di 1 km dal centro abitato; All’esito dell’istruttoria l’ASI e l’Ente Idrico Campano non hanno espresso alcun parere. Nello specifico, l’ASI di Caserta, soggetto coinvolto per legge nell’iter procedurale, visto che si tratta di un’area industriale, ha optato per non esprimere il proprio parere in merito al progetto in attesa di regolarizzazione della documentazione circa l’acquisizione dei suoli e ciò è alla base della condizione prescritta dall’Ente deputato all’autorizzazione: la Regione, appunto. Preso atto che ad oggi, non esiste una convenzione tra la Ditta e l’ASI, condizione essenziale ad assegnare il lotto di terreno in questione alla destinazione d’uso richiesta; A circa un anno dalla prima Conferenza di Servizi, proprio l’ASI che più di tutti avrebbe dovuto esprimere il proprio punto di vista, essendo proprietaria dell’area, dichiarava dichiarava di non poter esprimere il parere definitivo per mancanza di documentazione necessaria; L’ARPAC, infine, esprimeva parere favorevole sulla scorta delle autocertificazioni prodotte dalla ditta circa le indagini del suolo, puntualizzando però, in merito alle indagini preliminari “di demandare alle autorità competenti di verificare la completezza e l’esaustività delle indagini preliminari atteso che il sito è censito dal Piano Regionale delle Bonifiche”. Zinzi, quindi, interroga l’Assessore all’Ambiente per chiedere la revoca in autotutela dell’Autorizzazione.
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