Sparanise – Con il passare dei mesi, il 2019 sta diventando l’annus orribilis per i politici sparanisani. E’ di questi giorni la notizia che l’ex sindaco ed attuale consigliere di minoranza Antonio Merola è finito, in compagnia di altre 19 persone, sotto la lente di ingrandimento della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli che gli ha notificato un avviso di conclusione indagini relativo alla bancarotta fraudolente della Eco 4, un tempo braccio operativo del Consorzio Intercomunale rifiuti CE4. Secondo la Procura Antimafia napoletana, in particolare, Antonio Merola, Giuseppe Valente, Francesco D’Alonzo, Salvatore Di Francesco, Antonio Bonaccio, Pasquale Cammuso, Enrico Parente, Giuseppe Di Bernardo, Antimo D’Errico, Arturo Russo e Giuliano Palmieri, sarebbero responsabili a vario titolo della bancarotta fraudolenta che portò al fallimento del Consorzio Eco Quattro.” … in concorso tra loro, quali componenti del Consiglio di amministrazione del Consorzio Eco Quattro, società dichiarata fallita con sentenza Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del 1/4/08, hanno contribuito a cagionare il dissesto della società, omettendo di svalutare nell’esercizio 2005 ulteriori crediti nei confronti del comune di Castel Volturno per 6.522.941 euro e quindi evidenziando in tale bilancio un patrimonio netto fittiziamente positivo di € 2.764.384 (rispetto al reale deficit patrimoniale di € 3.758.558 con ciò eludendo gli obblighi previsti dagli art. 2447 e 2448 del codice civile e consentendo alla società di proseguire 1’attività senza provvedere alla copertura delle perdite, al rifinanziamento da parte dei soci o alla sua trasformazione e/o scioglimento. Con le aggravanti di aver commesso più fatti di bancarotta fraudolenta e di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità”.
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