Napoli/Sparanise (Vitt. Sav.) - Il protagonista di questa entusiasmante storia è Domenico Taffuri, 25enne di Sparanise che, con il suo “socio” Antonio Passero di Calvizzano, sta mettendo a punto un comunicatore digitale capace di aiutare i bambini affetti da autismo. L’innovazione di due ragazzi campani, che da mesi stanno lavorando alla nascita di una startup presso lo 012 Factory di Caserta, l’incubatore che appoggia e sostiene lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali. Il dispositivo sul quale stanno continuando a lavorare i due ragazzi, anche grazie al sostegno dell’associazione onlus “La Forza del Silenzio“, si avvale del metodo PECS già esistente, implementato dallo strumento digitale che risolve e velocizza le criticità individuate nella versione cartacea. Il nuovo strumento digitale si propone di migliorare la qualità della vita dei ragazzi con disturbo autistico. Ecco come funziona. Si fa una lista di cose che piacciono al bambino; Si producono delle tessere plastificate che raffigurano le cose individuate; Si guida il bambino a scegliere la carta che raffigura l’oggetto che desidera in quel momento e se la sua scelta è corretta, gli si consegna l’oggetto. Il bambino, selezionando le varie azioni programmate a sua disposizione e grazie alla funzione di riproduzione vocale, riesce ad esprimersi e a farsi comprendere. Il metodo è identico a quello in uso, ma nella versione PECSBook dei due innovatori ne digitalizza l’esecuzione rendendo da un lato più agevole il lavoro del tutore che segue il bambino e dall’altro più divertente per quest’ultimo l’intero processo di apprendimento. Ma i veri punti di forza risiedono nella facilità di programmazione e nella ricerca web integrata. Inoltre, grazie ad un’interfaccia userfriendly, il dispositivo può essere usato con semplicità, per le funzioni di base, anche dai non terapisti. “La nostra avventura parte nell’ottobre del 2018 – spiegano i due – quando Domenico propone di portare avanti un progetto che lui precedentemente stava sviluppando e si è presentata così la possibilità di terminarlo e convertirlo. Sarà un dispositivo ad uso terapeutico, acquistabile solo presso i rivenditori autorizzati come Asl o associazioni e sarà utilizzato dalle mani di professionisti del settore. L’obiettivo, inoltre, è quello di renderlo disponibile gratuitamente tramite le ASL. La startup sarà un’impresa innovativa sociale, quindi non prevede la redistribuzione dell’utile tra i soci ma verrà impiegato per il bene comune“. Il dispositivo è attualmente in prova presso l’associazione presieduta da Vincenzo Abate che ha sede a Casal di Principe in una struttura sottratta ai Casalesi: “Ho due figli autistici e in mancanza di servizi mi sono rimboccato le maniche creando l’associazione e la cooperativa. Oggi noi offriamo dei servizi fondamentali per i ragazzi che presentano il problema autistico. L’utilizzo del PECSBook sta procedendo in sinergia con le famiglie e le scuole. I ragazzi migliorano e si divertono anche. Questo non è un software come tutti gli altri, serve competenza avendo uno scopo terapeutico”.
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