Sparanise – Sembra che sia finita la breve latitanza di Donato De Rosa, il 30enne di Sparanise sul quale pendeva da ieri un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. La notizia sarebbe stata diramata dall’avvocato Salvatore Piccolo (di Sparanise), difensore del De Rosa, il quale ha affermato che il suo assistito si è costituito e si è dichiarato estraneo ai fatti. Attualmente sarebbe in stato di fermo nel carcere di Cassino in attesa di una probabile traduzione nel carcere di San Tammaero. Da questo momento in avanti spetterà all’autorità giudiziaria del tribunale sammaritano accertare i fatti e le responsabilità. Intanto, dall’ospedale S. Anna e S. Sebastiano di Caserta giungono notizie che fanno ben sperare. Stando a quanto appena annunciato su un gruppo social su Facebook, sembra che le condizioni del 17enne siano in lieve ripresa. A quanto pare S.D.F. adesso è sveglio ed i sanitari che lo stanno seguendo ininterrottamente da quel tragico lunedì non riterrebbero al momento necessario l’induzione al coma farmacologico. Nel contempo, in città proseguono i preparativi per la fiaccolata prevista per questa sera dalle ore 18.30, dove sono attese migliaia di persone unite in un coro silenzioso nel dire basta alla violenza ed a tutte le forme di illegalità. Dunque i prossimi giorni saranno senz’altro utili alle autorità preposte per stabilire la verità dei fatti, e fare giustizia. Il tempo sarà utile anche alla comunità sparanisana per provare a riflettere attentamente sulle dinamiche che hanno portato a tutto questo ed anche per provare a stemperare le tensioni accumulate nel corso della settimana. Mai come in questo momento è necessario mantenere con fermezza principi e valori sani, che da sempre fanno del senso civico un imprescindibile punto di riferimento per tutti coloro che vogliono continuare a vivere in una comunità civile. Nel contempo, pur esprimendo la ferma condanna contro ogni forma di violenza, è fondamentale tenere a bada quelle forme di giustizialismo che rappresentano l’anticamera del fallimento della Giustizia, quella con la G maiuscola, alla quale le piazze non possono e non devono sostituirsi perché l’Italia è ancora uno stato di Diritto. Perciò in questo momento di svolta, è doveroso riflettere anche sullo stato d’animo vissuto dalle persone coinvolte in questa triste vicenda. All’angoscia, alla disperazione, al dolore ma anche al senso di colpa, alla vergogna ed all’auto emarginazione come fenomeno alla base di tutti i mali della odierna società. Un pensiero affettuoso va alla famiglia del giovane S.D.F., attorno alla quale da 6 giorni si è stretta con parole e pensieri tutta la comunità che ancora prega e spera in un decorso rapido, ed anche alla famiglia del De Rosa, finita gioco forza, indirettamente al centro di un’attenzione mediatica non voluta e, per la stragrande maggioranza dei suoi componenti, certamente non voluta. Sparanise deve dire basta alla violenza ma deve urlare ancora più forte il suo basta all’emarginazione sociale. Per farlo, però, bisogna essere in due ed è necessario che ciascuno faccia la propria parte. Viceversa, i fatti confermeranno sempre i pregiudizi. Solo cosi il concetto sano e virtuoso di comunità potrà prevalere definitivamente sulla paura e sull’omertà.
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