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Antonio Manna vola in Inghilterra per un importante match di Kick Boxinng K1

Il 21 aprile salirà sul ring a Bristol contro Ashley Lewis
15/3/2018 12:24

Sparanise - Lo sport da combattimento italiano potrebbe presto avere un nuovo alfiere di livello internazionale. Il prossimo 21 aprile lo sparanisano Antonio Manna, già campione italiano MMA, volerà in Inghilterra per il Campionato del Mondo di Kickboxing, K1 per affrontare il britannico Ashley Lewis in un incontro che si disputerà nell’arena del Mercure Grand Hotel di Bristol. In vista di questo importante appuntamento sportivo Comunedisparanise.com ha intervistato Manna, 33 anni appena compiuti, per cercare di conoscere e far conoscere l’uomo e l’atleta.
CdS: Ciao Antonio, da Sparanise al Regno Unito nel segno dello sport da combattimento: quando è nata questa passione? AM: Buongiorno, ho iniziato poco più di dieci anni fa con la kickboxing con il maestro Antonio Scialdone, vera icona di questo sport non solo nel nostro territorio. Dopo qualche anno ho trovato una mia dimensione nelle MMA, sport di discipline miste dove oltre agli scambi di colpi in piedi si può portare l’avversario a terra lottando e continuando a colpirlo. CdS: Ti alleni sempre qui o hai allargato gli orizzonti ? AM: La svolta tuttavia è arrivata quando ho iniziato ad allenarmi a Roma dal maestro Umberto Lucci, atleta di fama internazionale e vincitore di prestigiosi titoli mondiali (tra l’altro sarà presente anche lui nella serata dove combatterò). Con lui ho vinto un titolo italiano unificato (un campionato organizzato da cioè più sigle che si sono unificate) proprio nelle MMA e due secondi posti in un mondiale sempre nelle MM e nel Grappling (dove si lotta soltanto e si cerca di sottomettere l’avversario). I CdS: Quanti incontri hai disputato fino ad oggi ? AM: In totale ho disputato 35 incontri in diverse discipline. Oltre a quelle già citate ho combattuto di kickboxing, freeboxing (specialità simile al pugilato ma con più colpi ammessi) e k1: CdS: Il K1 è proprio la specialità che ti vedrà impegnato in Inghilterra giusto? AM: Si, in questa specialità affronterò a Bristol il mio prossimo avversario, CdS: Lo conosci già? Parlaci di lui. AM: Si tratta di Ashley Lewis, un atleta mancino dotato di un buon sinistro che ha una grandissima esperienza nel full contact dove è detentore del titolo mondiale di specialità. Credo sarà un bel match, vado per vincere naturalmente e farò di tutto per offrire uno spettacolo bello ed emozionante agli ospiti della serata. CdS: In bocca al lupo. Ti seguiremo e faremo il tifo per te. Dopo il match quali obiettivi vuoi perseguire ? AM: Tutt’ora mi alleno a Roma quando posso ma ho un mio piccolo corso di arti marziali miste dove cerco di trasmettere, oltre a quelle quattro cose che so, più che altro la mia passione per questo sport. Come ha detto già qualcuno prima di me, il combattimento uno contro uno resta qualcosa di ancestrale, la prima forma di confronto tra gli uomini ed ancor prima tra gli animali. Fortunatamente rispetto a migliaia di anni fa c’è stata un’evoluzione sociale ed al giorno d’oggi ci si misura con regole ben precise che vanno a tutelare la sicurezza dell’atleta. CdS: Che cos’è per te lo sport e quanto tempo riesci a sottrarre al tuo lavoro in Aeronautica Militare? AM: Per quanto mi riguarda credo che gli sport in generale, e quelli da combattimento in particolare, vadano sempre interpretati come un sfida con se stessi. Quando si sale su un tatami, si entra in un ring o ci si chiude in una gabbia, il primo avversario da battere è sempre quello dentro di te, quello che ti fa bloccare, ti fa tremare le gambe, ti fa finire il fiato dopo i primi scambi e ti carica tanto di adrenalina che il campo visivo si restringe a tal punto da non vedere quasi niente. Combattendo si impara a gestire questo stato d’animo, si diventa più forti dentro prima che fuori, riuscendo ad esprimere tutto il lavoro svolto in allenamento. Ecco, per me gli sport da combattimento rappresentano l’evoluzione ed il miglioramento della persona. Certo, in considerazione del mio lavoro in Aeronautica Militare a Guidonia devo fare dei sacrifici che però non mi pesano perché sono animato da una sana passione. CdS: Ti piace volare? AM: Assolutamente si. Appena ne ho l’occasione cerco di mettere la testa tra le nuvole. Mi piace la sensazione di libertà assoluta che la dimensione del volo riesce a regalarti. Ho volato anche in deltaplano e ritengo che il contatto con l’aria, senza i filtri della cabina, sia un’esperienza incredibile. CdS: Come riesci a coniugare tutte queste attività, visto che sei anche un ottimo ciclista, con gli affari di cuore? AM: Cerco di vivere con equilibrio! Sono fidanzato con Stefania che mi sopporta e mi supporta, e con la quale condivido tempo e passioni. CdS: Bene Antonio, l’intervista è finita. Ti facciamo tanti in bocca al lupo per il match, con la promessa di risentirci in caso di vittoria. AM: Grazie, crepi il lupo! Volevo cogliere l’occasione per ringraziare l’etf/Revenge ed il maestro Pesce per la candidatura, la sigla World Combat Arts nella figura di David Clatworthy per la chiamata, gli sponsor Bruiser Italia e Mediterranea Metalli e la mia compagna Stefania che non mi abbandona mai. Ringrazio te dell’interesse mostrato verso di me ma soprattutto verso la disciplina.
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