Sparanise – “Non saranno 10 denunce, non sarà una Procura e una raccolta firme a fermare 19 anni di antagonismo in Terra di Lavoro”. Esordisce cosi il comunicato stampa del CSOA Tempo Rosso di Pignataro Maggiore dopo che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha notificato a 10 attivisti un avviso di conclusione delle indagini, con accuse che vanno dall’invasione all’occupazione e all’imbrattamento. “Un intervento senz’altro tempestivo”, si legge dal comunicato, almeno quanto il processo e l’annessa interrogazione parlamentare che nel 2003 l’allora senatore di Forza Italia Emiddio Novi faceva per denunciare – qualcuno ricorderà – il furto aggravato di pasticcini da parte di attivisti e militanti che in quel periodo cominciavano la lotta contro la centrale turbogas di Cosentino e complici a Sparanise. “Non abbiamo letto cosa lor signori hanno concepito di scrivere su tali notifiche, probabilmente che l’accennata lotta contro l’installazione della turbogas, la lotta contro la piattaforma di rifiuti tossici a Pignataro Maggiore e quella successiva del 2007 contro una discarica a cielo aperto sempre nelle campagne di Pignataro, che le lotte e i presidi che hanno portato a scoprire, nei terreni della ex-Pozzi tra Sparanise e Calvi, una delle discariche di rifiuti industriali più grande e pericolosa d’Europa, che la richiesta di una bonifica della Ilside a Bellona in sei mesi di nullità istituzionale, la lotta contro il gassificatore a Capua e contro l’ecomostro della centrale a biomasse di Iavazzi a Calvi Risorta, gli eventi in sostegno dei beni comuni, che due decenni di controcultura e di eventi, che tutto questo e la costruzione di uno spirito di difesa critica del territorio sia immediatamente assimilabile all’invasione e all’occupazione generici? Bene: se così fosse allora non soltanto non ci intimorisce la notizia, ma ci inorgoglisce! Domenica 11 febbraio alle 18.00 presso gli stabili dell’ex macello a Pignataro Maggiore ci sarà l’assemblea di resistenza e contro lo sgombero!
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