Calvi Risorta – L’inquinamento del sottosuolo di quella che è stata definita come la discarica più grande d’Europa sta raggiungendo livelli inimmaginabili. La fetta di area industriale della ex Pozzi ricadente nel territorio di Calvi Risorta è diventata teatro del triste spettacolo delle fumarole, fenomeno tipico della famigerata “Terra dei Fuochi” al punto tale che ieri anche il TG regionale di Rai 3 se n’è interessato con un ampio servizio. I rifiuti tossici intombati nei decenni scorsi bruciano e quando c’è fumo, evidentemente, si nota ed anche i media importanti se ne accorgono. In verità, le fumarole andate in onda ieri sono state già oggetto di una denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere da parte dei vigili urbani di Sparante ma, a parte qualche timido segnale, nulla sembra muoversi. Nei giorni scorso il sindaco di Sparanise Martiello, nel corso di una conferenza stampa ha reso noto che la Regione Campania ha in programma un intervento volto alla caratterizzazione ed alla messa in sicurezza dell’area alla quale dovrebbe, eventualmente, seguire una bonifica in danno. Di fatto però, i tempi della politica sembrano essere, purtroppo, sempre gli stessi. Se ci sono voluti due anni per vedere inserito il sito della ex Pozzi nell’elenco degli interventi da programmare ed eventualmente da bonificare, risulta facile immaginarne la tempistica. Intanto, nell’attesa che i 15 milioni di euro promessi diventano realtà, e che l’incendio delle fumarole venga a più presto domato, i cittadini ed il comitato continuano a tenere alta la guardia. Sabato 20 novembre è previsto un presidio nell’area ex Pozzi nel corso del quale verrà chiesta, ancora una volta, l’immediata bonifica dell’intera area
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