Caserta - Erogare ai cittadini della provincia di Caserta un servizio efficiente e continuare a garantire l’acqua pubblica. E’ questa la mission di Pasquale Di Biasio, Presidente del Consorzio Idrico Terra di Lavoro di Caserta, da tempo impegnato a portare avanti con caparbietà un Ente che è riuscito a mantenere la natura giuridica pubblica e che assicura le risorse idriche a più di trecentomila casertani.
- Quali servizi eroga oggi il Consorzio Idrico Terra di Lavoro ai cittadini della provincia di Caserta ?
Il CITL con servizi idrici integrati erogati a 33 comuni, è oggi l’unica realtà del territorio casertano perfettamente in grado di assicurare che l’acqua, il bene pubblico per antonomasia, continui ad essere una risorsa accessibile alle famiglie ed alle imprese, nel pieno rispetto dell’orientamento che la maggioranza degli italiani ha manifestato in occasione del referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua. La provincia di Caserta è molto vasta e ricopre un territorio che presenta diversità geografiche rilevanti. Ciononostante, il CITL garantisce il servizio idrico sia a chi vive in aree isolate o scarsamente antropizzate che a chi risiede in aree urbane ed a forte industrializzazione.
- Come si pone il CITL nei confronti della legge regionale N° 15-2015, riguardante il riordino del ciclo integrato delle acque ?
Siamo pronti ed abbiamo tutte le carte in regola per diventare l’unico gestore pubblico in grado di garantire il servizio idrico integrato della provincia di Caserta. Inoltre, proseguendo un lavoro che va avanti da tempo, siamo riusciti a centrare un altro importante obiettivo finalizzato al risanamento del CITL che, quest’anno, dopo una lunga fase in passivo, si avvia verso il pareggio di bilancio. Si tratta di un risultato importante ottenuto senza ricorrere ai tradizionali tagli ai servizi o all’aumento delle tariffe. Dati alla mano, possiamo dunque affermare, con una punta di orgoglio, di essere riusciti a creare, grazie ad un’attenta programmazione, maggiori economie di gestione, servizi ancora più efficienti e tariffe più basse che, vale la pena ricordare, sono di molto inferiori alla media esercitata dagli altri gestori.
- Quale futuro immagina per il CITL ?
Un futuro pieno di lavoro e di soddisfazioni. Vede, riuscire ad interpretare la volontà popolare non è sempre cosa semplice, soprattutto per un Ente completamente pubblico. Come dicevo prima, i cittadini italiani hanno detto chiaramente che l’acqua deve restare pubblica e, francamente, credo che cosi debba essere. Tuttavia, per la natura stessa dell’Ente, la sfida per il futuro consiste nel mantenere inalterato il rapporto qualità-servizio-tariffa anche in presenza di potenziali competitors privati. E’ necessario continuare a perseguire l’obiettivo del risanamento economico che però deve obbligatoriamente passare attraverso una più proficua e leale collaborazione con gli Enti pubblici consorziati e non. Mi riferisco soprattutto a quei comuni che pur continuando ad usufruire dei servizi erogati dal CITL, non onorano i debiti contribuendo a creare una situazione che con il passare degli anni diventa insostenibile ed inaccettabile. Tale deplorevole comportamento finisce per gravare negativamente sugli altri comuni che, invece, hanno un comportamento assolutamente normale. Il mio auspicio è racchiuso nella speranza che nel futuro tutti possano usufruire, nel pieno rispetto reciproco, dell’acqua come bene comune.
CS
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