Sparanise – Come di consuetudine, anche quest’anno è stato pubblicato il rapporto rifiuti stilato da Legambiente Campania. Il dato, ancora una volta, fotografa una situazione generale decisamente negativa. Sostanzialmente la provincia di Caserta è ferma perché penalizzata soprattutto dalle basse percentuali dei comuni più popolosi che differenziano ancora troppo poco. In tutto sono solo 24 i comuni della provincia di Terra di Lavoro che superano la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata prevista dalla legge e possono dunque essere definiti “Comuni Ricicloni”. Il comune di Sparanise con una percentuale del 67,20% (indice di prestazione ambientale del Comune al 47,04%) si piazza al 21* posto a Caserta ed al 177° su 550 comuni della Regione Campania ed è perciò un “Comune Riciclone”. Ma analizzando a fondo i dati reali relativi agli anni 2014 e 2015 emerge una flessione della percentuale di raccolta differenziata. In sintesi: nel maggio 2014 (amministrazione Sorvillo) la percentuale era arrivata al 72,3 %, un record se la si rapporta ai dati precedenti e successivi. Nel settembre 2015, ultimo mese di amministrazione Merola, il dato pur al di sopra del limite stabilito dalla legge, scende al 65,3%, facendo registrare una flessione del 7 %. Il calo stride ancora di più se lo si rapporta al costo generale del servizio visto che, conti alla mano, il 72,3 % raggiunto dall’amministrazione Sorvillo con Giramma assessore all’ecologia, costava 25.000 euro in meno rispetto al 65,3% fatto registrare dall’amministrazione Merola, con De Simone assessore all’ecologia, nonostante la gara d’appalto effettuata. In definitiva, sempre dati alla mano, si può affermare che la gara d’appalto, che per legge andava comunque espletata, non ha portato alcuna miglioria, sia in termini di costi che di percentuale di raccolta differenziata, nonostante sia stata sempre la medesima ditta (Impresud) ad occuparsi del servizio. Al 31 dicembre 2015, con la gestione commissariale, il dato torna a crescere di poco fino ad arrivare al definitivo 67,20 % e quindi consente a Sparanise di entrare tra la ristretta cerchia dei “Comuni Ricicloni 2015”. Ciò detto, sempre dati alla mano, andiamo a vedere come siamo messi oggi e cosa è auspicabile per il prossimo futuro. Nei primi sei mesi dell’anno, con la gestione del commissario prefettizio, la percentuale di raccolta partita dal 67 % ha avuto le seguenti oscillazioni: + 3% a gennaio e febbraio, - 7 % a marzo, +2 ad aprile, - 4 a maggio, calando dunque al 64 %. Dopo le elezioni si registrano un + 2 % a giugno + 1 % a luglio portando dunque la percentuale di raccolta nuovamente al 67 %. Vediamo nel dettaglio come si è arrivati a questo numero. Delle varie frazioni che compongono la raccolta, il peso maggiore lo ha avuto la frazione organica, che nei primi sei mesi del 2016 si era impennata di + 100 tonnellate per scendere poi, a partire dal mese di giugno e luglio, di nuovo al dato fisiologico del 2014. Il responsabile del servizio Giovanni Fusco, prima e l’amministrazione Martiello poi, hanno introdotto la pesa della frazione organica, che attualmente viene espletata al costo di 1 euro al giorno. In effetti, mentre prima la Impresud si auto pesava la quantità raccolta, adesso il Comune di Sparanise può avere un riscontro reale sul peso effettuato da un soggetto terzo. Ad ogni buon conto, dalle parti di piazza Giovanni XXIII fanno sapere che da lunedì 24 ottobre il calendario del conferimento dei rifiuti, al fine di migliorarne l’efficienza, sarà cosi modificato. Domenica sera dalle ore 22,00 alle ore 2,00 si deposita la frazione umida; lunedì sera carta, cartone e vetro; martedì sera di nuovo l’umido; mercoledì sera il multi materiale di plastica etc; giovedì sera il secco residuo indifferenziato; il venerdì nuovamente l’umido. Inoltre, il sindaco Martiello e l’assessore Giramma comunicano che in base ad un nuovo accordo sulla gestione della raccolta differenziata per il Comune di Sparanise sarà possibile, già a partire da novembre e dicembre, guadagnare soldi attraverso la vendita di alcune componenti della raccolta come ad esempio carta, plastica e vetro. L’incasso, come già avviene in diversi comuni, andrà a determinare una quota che inciderà sulla rideterminazione della tariffa per l’utente finale. Dunque se tutto andrà secondo i piani, l’anno prossimo l’odiata tassa sulla “monnezza”, con sommo gaudio di tutti i cittadini, potrebbe finalmente calare. Staremo a vedere…
|