Sparanise, di Ilario Capanna – “Concludo come avevo iniziato, con una rinuncia a favore dei giovani”. E’ questa la sintesi dell’appassionata lettera (pubblicata integralmente nella foto a sinistra) con la quale Mariano Sorvillo, sindaco di Sparanise dal 2009 al 2014 e protagonista indiscusso degli ultimi 16 anni di politica vissuta all’ombra della fontana Beatrice. Questa mattina Sorvillo ha protocollato le sue irrevocabili dimissioni dalla carica di consigliere comunale, carica che gli spettava come candidato sindaco della lista Uniti per Sparanise, favorendo, di fatto, l’ingresso nel civico consesso di Giancarlo L’Arco, primo dei non eletti. Sorvillo saluta il consiglio comunale con garbo ed in perfetto stile british, lo stesso che lo ha accompagnato prima all’opposizione e poi alla guida della città. Una persona perbene come poche, che per ben due volte, (fatto raro in Italia) ha saputo fare un passo indietro a favore di L’Arco, il quale dovrà saper sfruttare bene e con senso di responsabilità questa seconda grande opportunità. Un uomo capace di fare gruppo e di realizzare grandi cose senza esaltarsi, dimostrando di avere un acume politico raffinatissimo (solo chi ha una strategia politica ampia e stratificata poteva realizzare il capolavoro di portare la sede dell’ambito per i servizi sociali dalla grande Capua alla piccola Sparanise …) evitando con cura ma in modo del tutto naturale, la ribalta a tutti i costi, rimanendo sempre fedele a sé stesso ed a quello spirito umile che lo contraddistingue da sempre. Forse è proprio quella sincerità d’animo ad averlo penalizzato nel corso di questi anni in cui si è rivolto ad una platea, il popolo di Sparanise, da sempre sintonizzata su frequenze più “vivaci”. Personalmente ho avuto l’onore di collaborare quotidianamente con lui dal 2010 al 2014 e, nonostante provenissi da esperienze diverse e contrapposte, dopo l’iniziale e doverosa diffidenza, il rapporto si è sempre attestato su frequenze di stima e di apprezzamento reciproche. In quasi quattro anni, non si è mai rivolto a me con un tono che mi facesse sentire “solo” il consulente per la comunicazione ma sempre un collaboratore alla pari, un pezzo di ingranaggio che doveva essere perfettamente sincronizzato con il resto della macchina per garantirne il corretto funzionamento. Quella macchina era il Comune di Sparnaise. Ovvio che con il passare del tempo, il nostro rapporto si è arricchito di un sentimento ancora più profondo e sincero: l’amicizia. L’amicizia è il più nobile dei sentimenti perché l’amico si sceglie. Ed io, nonostante le differenti vedute politiche, posso solo essere fiero dell’amicizia che mi lega a Mariano perciò mi posso permettere di sintetizzare, con onestà intellettuale, la figura di Sorvillo con questa frase: prima, durante e dopo, non si è mai sforzato di essere diverso da quello che è realmente nella vita di tutti i giorni! E sia chiaro: personalmente credo che essere sempre sé stessi, oggi, sia un grande merito ! E visto che stiamo in tema di amicizia, voglio augurare buon lavoro al mio amico Giancarlo L’Arco. Fare opposizione a Sparanise non è facile e voglio sperare che almeno stavolta, le urla e gli scontri possano lasciare spazio ad un rapporto più civile e che si possa innescare un processo di collaborazione e di proposizione e non solo di sterili no senza se e senza ma tra maggioranza e minoranza. In fondo Sparanise è una piccola comunità di 7.500 abitanti. Tutti conoscono tutti, le elezioni passano ma i rapporti umani restano e con i problemi che attanagliano la vita di tutti i giorni non dovrebbe esserci spazio per volersi male…
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