Sparanise, di Ilario Capanna – Con il primo comizio della lista Alleanza Insieme per Sparanise entra ufficialmente nel vivo la campagna elettorale che culminerà con il voto del prossimo 5 giugno.
Stasera alle ore 21,30, il candidato alla carica di sindaco Antonio Merola, parlerà dal palco allestito in piazza Giovanni XXIII e darà, di fatto, il la a quella che ha tutti i connotati per essere definita la campagna elettorale dall’esito più incerto degli ultimi 20 anni.
Non dovrebbe essere difficile intuire gli argomenti che il già 4 volte sindaco di Sparanise affronterà con la solita verve nell’ora che ha a disposizione. Ci sarà sicuramente spazio per chiarire al pubblico i motivi che hanno portato alla fine anticipata della sua quarta amministrazione. Merola proverà a spiegare a modo suo i reali motivi che si celano dietro la “caduta”. E qui è facile intuire che oltre ai membri dell’opposizione, si rivolgerà principalmente ai suoi ex consiglieri per i quali, nel corso di una recente intervista, ha già usato parole molto forti. Se avrà tempo, farà sicuramente un passaggio utile a far capire al suo tradizionale elettorato la genesi di alcune insolite candidature che in qualche misura, hanno contribuito a spiazzare proprio la componente di più lungo corso.
Facendo un passo indietro vale la pena soffermarsi sull’analisi della campagna elettorale e delle percezioni che scaturiscono dopo queste prime battute iniziali.
Incominciamo col dire che, diversamente dalle passate tornate elettorali, non sembra esserci un vincitore annunciato. Negli ultimi 20 anni, da quando cioè si vota con il sistema maggioritario, Sparanise ha più volte sperimentato la corsa a tre. Perciò, volendo cercare un paragone, la tornata elettorale del 1996, seppur con le dovute differenze, sembra essere quella più accostabile alla situazione attuale.
Oggi, come allora, ci sono tre liste e tutte e tre sembrano essere abbastanza competitive. Non c’è dunque la lista cenerentola come nel 2005 o 2014, che di fatto creava una situazione di testa a testa tra le altre due.
Incominciamo proprio da chi parlerà per primo.
Alleanza Insieme per Sparanise ha, indiscutibilmente, come suo punto di forza, il notevole consenso del candidato sindaco. Nella lista ci sono 3 o 4 aspiranti consiglieri capaci di totalizzare più di 150 voti reali, 2 o 3 tra i 100 ed i 150, mentre gli altri sembrano essere abbastanza “leggeri”. Merola ha dovuto fare i conti con l’abbandono di una fetta di elettorato consistente, rappresentata da esponenti come Marchione, Mandara e Sclama, e con tre mancate candidature di peso come quelle di Zitiello, Sorvillo e Ragosta, a fronte di solo due ingressi pesanti. Oltre all’elemento strettamente numerico c’è poi il social sentiment che viene percepito dall’elettorato. Si sa che dopo i primi sei mesi di luna di miele, tutte le amministrazioni virano verso una fase di austerity nel corso della quale si tende a tirare la cinghia per poi allargare i cordoni nella parte finale del mandato. A causa della caduta anticipata, Merola non è arrivato a questa seconda fase e dunque l’elettorato ha percepito solo la parte che impropriamente viene definita come “negativa”. Inoltre, l’interruzione per cause “politiche” o “di palazzo” ha finito per far emergere un lato insolitamente vulnerabile del personaggio-guerriero. Statisticamente l’elettorato di Merola è fortemente radicato nella fascia che parte dai 40 anni a salire cosi come è altrettanto tradizionalmente noto che il medico non ha un forte appeal tra i giovanissimi. Dunque se nella piazza reale è capace di imprese importanti appare meno ferrato su quella virtuale del web e dei social network.
Uniti per Sparanise ha, invece, come punto di forza proprio la lista. Mariano Sorvillo, che ha un carattere diametralmente opposto a quello di Merola, non ha un consenso elettorale come il suo antagonista però ha in comune con lui le defezioni. Diversamente dalle elezioni del 2009, l’ex sindaco dovrà fare a meno di cinque importanti candidati come Giramma, Ferrone, Romagnoli Cavallo e Zona e non potrà contare su una fetta di elettorato tradizionalmente di sinistra che, a causa della presenza di candidati provenienti da aree politicamente distanti, non si sente più rappresentata dal progetto nato nel 2005 e risultato poi vincente nel 2009. Con le candidature di Di Iorio e Sclama c’è stato sicuramente un “travaso” di voti ma le altre new entry, parimenti a quelle dell’altra lista, non sembrano avere un peso elettorale notevole per colmare il gap. Per Sorvillo, che diversamente dal 2014 non viene da cinque anni di gestione del potere amministrativo ma da 1 anno e mezzo di timidissima opposizione senza infamia e senza lode che lasciava addirittura presupporre una sua anticipata uscita di scena, tutto girerà intorno alla tenuta dei suoi 3 top scorer, alle prese con l’ardua sfida di mantenere inalterato il notevole numero di preferenze ricevuto nelle passate tornate elettorali. Inoltre, per lo stimato commercialista la piazza non è mai stata un pezzo forte al punto tale che nel passato è finito in ombra rispetto a qualche suo candidato con doti oratorie più spiccate. Sarà questa la volta buona per invertire la tendenda ? Di cento, come per Merola, anche per Sorvillo il social sentiment risente degli acciacchi del tempo. Entrambi sono alla quinta candidatura e questo elemento, che indissolubilmente viene associato alle criticità del momento, ai problemi comunque irrisolti ed alla insoddisfacente qualità della vita percepita in città, avendo i due totalizzato ben 16 anni e mezzo di governo, giocoforza, potrebbe rivelarsi il principale elemento detrattore. Per alimentare la politica di oggi, ed entrambi sono indiscutibilmente due uomini politici di successo ma di stampo tradizionale, c’è necessita di un ricambio generazionale costante, elemento questo che, purtroppo, con rammarico più da parte di Sorvillo che di Merola, è venuto a mancare proprio quando invece avrebbe dovuto esplodere.
Sparanise in Movimento, infine, rappresenta una sorta di esperimento civico assemblato, per quanto concerne i numeri, decisamente meglio rispetto alla scorsa tornata elettorale. Di certo, il peso specifico del candidato sindaco non è pesante come quello di Merola e non è politico come quello di Sorvillo. Per provare a colmare il gap Martiello dovrebbe puntare su quell’incognita che va dal voto di pancia e di protesta e arriva fino all’effetto novità. Sulla carta la lista appare abbastanza rafforzata rispetto al 2014 con l’ingresso di Giramma, Ferrone, Mariagrazia Martiello in Donatiello e Capezzuto e si consolida con i sette candidati espressione dell’associazione Sparanise in Movimento. Certo, oggettivamente parlando la base di partenza dei consensi pro capite non è quella delle altre due liste anche se il divario si è sensibilmente accorciato. Per la lista guidata da Martiello, invece, il social sentiment sembra essere tendenzialmente positivo. Fatta eccezione per Monfreda, non esprime elementi con esperienza amministrativa e quindi potrebbe essere considerata giovane ed inesperta ma con l’ingresso di Giramma e Ferrone, che invece l’esperienza amministrativa l’hanno maturata, il gap è stato praticamente azzerato. Qui però sarà importante capire quale dei due aspetti si rivelerà un valore aggiunto e quale, invece un elemento detrattore. Se l’elettorato dovesse puntare sul ricambio, Sparanise in Movimento potrebbe incassare un notevole consenso e giocare alla pari la partita con le altre due liste. Se, invece, dovesse prevalere un giudizio critico nei confronti della giovane età, dell’inesperienza amministrativa dei componenti o, paradossalmente, dovesse emergere un parere penalizzante nei confronti dei due candidati esperti percepiti come estranei al progetto iniziale, allora per Sparanise in Movimento non sarà facile contrastare le altre due compagini. Tuttavia, in attesa di capire se e quanto potranno incidere i comizi in piazza, c’è un terreno in cui la lista civica di Martiello sembra, almeno fino ad oggi, oggettivamente non avere rivali: la piazza virtuale ! I ragazzi si muovono con estrema padronanza e disinvoltura nel web come sui social network. Video reportage, interviste doppie, dirette su Facebook e “pillole” di programma elettorale diffuse a cadenza quotidiana, vanno a soddisfare una domanda di informazioni fortissima che l’internauta-elettore assorbe poi via computer o smartphone.
In definitiva, la valutazione delle liste, le prime impressioni, il social sentiment, l’analisi storica dei voti, unitamente ad un pizzico di sana empatia giornalistica, sembrano disegnare uno scenario estremamente incerto e combattuto con le tre liste che potrebbero giocarsi la vittoria finale fino all’ultima scheda elettorale.
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