Napoli, di Ilario Capanna – Ancora una bella soddisfazione per un altro artista sparanisano che, lontano dal deserto culturale che accerchia ormai da troppi anni la fontana Beatrice, esattamente come succede ai sui colleghi, riesce a dare sempre il meglio di sé. Stavolta parliamo del giovane Pietro De Felice, studente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli che, con il suo collega Sergio Altruda, è presente al “Premio di Arti Figurative Corinne Di Lorenzo", che si sta svolgendo in questi giorni nei saloni espositivi del Maschio Angioino di Napoli. Pietro ed il suo collega Sergio, espongono "sofferenze nascoste", un’opera che si sviluppa intorno al tema “Tempus fugit”, leitmotiv e filo conduttore del Premio. L’opera d’arte ha preso forma in una scultura alta 2 metri e 15 centimetri, interamente costruita in lino, antico e nobile tessuto, che sta destando un grande interesse da parte dei visitatori che hanno il piacere di ammirarla. "La giovinezza è il regno dove nessuno muore, avvolge l’infanzia e nasconde la sofferenza, distrugge l’oppressione e rafforza l’essere"; questo è il senso che abbiamo voluto racchiudere in essa - spiega con entusiasmo Pietro De Felice – nel tentativo di far avvicinare il maggior numero di persone possibile al mondo dell’arte utilizzando un materiale decisamente anomalo per una statua. Contestualmente, stiamo lavorando anche ad altri progetti che mi vedono coinvolto, sia singolarmente che in tandem con il mio collega Sergio Altruda, – conclude Pietro - per far conoscere al mondo ciò che noi facciamo con passione e con sacrificio”.
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