Sparanise di Domenico Ascolese - Centocinquanta alunni dell’Istituto Superiore “U Foscolo” di Teano e Sparanise, accompagnati dai propri docenti con tre diversi pullman partecipano oggi, al “2° meeting della Vita” che si terrà a Roma. Una buona occasione anche per ricordare il Giubileo della Misericordia voluto in questi giorni da Papa Francesco ed inaugurato a Bangui in Centrafrica e attraversare la “Porta Santa” della basilica di San Paolo Fuori le Mura. Si partirà venerdì 4 dicembre, dall’Istituto Foscolo di Teano e Sparanise alle ore 7 per giungere l’Eur a Roma e visitare l’evento più importante in Italia sul mondo dei libri “Più libri più liberi”, dopodichè alle ore 12 si raggiungerà la Casa generalizia della società San Paolo di Roma, per visitare la tomba del Beato Giacomo Alberiore, fondatore della Famiglia Paolina. Qui si parteciperà al 2° meeting per la vita, dove le singole realtà scolastiche partecipanti porteranno la propria testimonianza in un’ottica di condivisione sulla tematica del Festival della Vita. Subito dopo si visiterà la Basilica Pontificia di San Paolo Fuori le Mura da dove si partirà per ritornare a casa in serata. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il dirigente Scolastico del Foscolo, prof. Paolo Mesolella ed il direttore del Festival della Vita dott. Raffaele Mazzarella e si pone in linea con le più riuscite attività a carattere socio culturale della scuola sidicina. Il Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco, spiega il preside Paolo Mesolella – è stato aperto nei giorni scorsi nella cattedrale di Notre Dame a Bangui in Kenya per poi continuare nei prossimi giorni a Roma e non solo. Anche noi con questo viaggio parteciperemo al alla festa, al giubilo appunto, che scaturisce dal Giubileo della Misericordia di Papa Francesco. Nell’anno giubilare gli schiavi erano liberati e potevano ritornare alle loro case. Venivano condonati i debiti e si era dispensati dal seminare e dal mietere. Questo giubileo della misericordia inizia 50 anni dopo la conclusione del Concilio Vaticano II chiedendo a Dio il perdono per rinnovare il nostro rapporto con lui. I frutti di questo impegno sono le opere di misericordia, i nostri gesti di carità verso il prossimo: dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, un tetto a chi non ce l’ha, ma anche consolare chi soffre, insegnare a chi non ha un’istruzione e così via. Le opere di Misericordia sono quattordici è riguardano non solo il corpo ma anche lo spirito del nostro prossimo”. Fonte: CS
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