Caserta di Domenico Ascolese – Dopo un’accurata indagine condotta dal pubblico ministero Antonella Cantiello della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è esploso lo scandalo del Consorzio Idrico Terra di Lavoro. Al momento si contano 27 indagati ai quali è stato notificato l’avviso di garanzia. Si tratta di politici riciclati, dirigenti e staffisti che sono costati più di tre milioni di euro di denaro pubblico in soli 4 anni. Il sistema analizzato dal pubblico ministero è quello delle promozioni facili dei dirigenti e dei funzionari che hanno potuto godere di salti di carriera byapassando il concorso interno e dell’assunzione degli staffisti, ben 18, tra i quali anche i soliti nomi figli di politici. I numeri sono da capogiro. In sintesi, per abuso d’ufficio la chiusura indagini con notifica ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale è stata inoltrata ai danni di Pasquale Di Biasio presidente (nella foto a sx), Luigi Ferrara, direttore generale, Gaetano Palmieri di San Felice a Cancello, Francesco Cervo e Nicola Golia di Aversa, Angelo Garofano, Felice Del Monaco di Maddaloni, Carlo Sorrentino di Caserta e Antonio Siero di San Prisco, tutti consiglieri di amministrazione del CITL. Poi ci sono le promozioni facili che riguardano dirigenti e funzionari che, in base a quanto ricostruito dal pubblico ministero superano la spaventosa cifra di 3 milioni di euro. Infine gli staffisti: su tutti un esempio di virtù e capacità eccezionali che riguarda il figlio di un politico del territorio caleno che avrebbe introitato in un anno e mezzo poco meno di 45.000 euro…
|