Sparanise, Gi.Gi. – Novembre, mese dei morti e … dei ladri. A pochi giorni di distanza dal furto sacrilego ai danni della statua di San’Antonio, alla quale sono stati rubati il giglio e l’aureola, oltre al calice dalle mani degli angeli e le monete contenute negli offertori, il o i ladri hanno deciso che era il caso di fare ritorno nella chiesa dell’Annunziata per sgraffignare qualche altro monile prezioso o simil tale. Stavolta hanno puntato al bersaglio grosso: San Vitaliano, il patrono di Sparanise. I soliti ignoti, sulle cui tracce si stanno già muovendo le forze dell’ordine, hanno rotto la teca di protezione ed hanno rubato l’anello del Santo. Un furto che non trova riscontro nella storia recente di Sparanise che da secoli è profondamente devota al suo Santo protettore. Stavolta oltre all’indignazione si è scatenato anche un sentimento di rabbia, non solo nei fedeli ma in tutti i cittadini che sono costretti a subire, come sempre accade negli ultimi mesi dell’anno, la solita escalation di furti nelle abitazioni, nelle attività commerciali e finanche nei luoghi di culto. Certo è che per garantire una maggiore sicurezza basterebbe un sistema di videosorveglianza adeguato. Sparanise non è una megalopoli e una 15ina di telecamere posizionate nei luoghi strategici sarebbero un deterrente straordinariamente efficace oltre ad essere uno strumento fondamentale per le indagini condotte delle forze dell’ordine. E qui la domanda è d’obbligo: le telecamere esistenti sono ancora funzionanti ? I cittadini attendono risposte e si spera che, in assenza dei rappresentanti politici eletti dal popolo, possa dare in tempi brevi il commissario prefettizio Stella Fracassi.
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