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Merola dice la sua sulle dimissioni dei 3 consiglieri e lancia la sfida del 2016

Per l’ex sindaco alla base del “tradimento” solo interessi
5/10/2015 21:25

Sparanise, IC – Diciamoci la verità: chi pensava che il “comizio elettorale” di Antonio Merola potesse finire con qualche coup de theatre un po’ è rimasto deluso. Ci si è dovuti accontentare di due fiocchetti da quinta elementare agitati nell’aria per scimmiottare le velleità di due consiglieri comunali che a dire del quattro volte sindaco non arriveranno mai alla fascia tricolore. Per il resto sembrava di assistere ad uno degli ultimi comizi dell’anno scorso. Stessi argomenti, identiche rivendicazioni, solita retorica politica. Ad onor del vero Merola, come è suo solito fare, non le ha mandate a dire. Anzi… Ha spiegato con dovizia di particolari quelle che, a suo dire, erano le reali motivazioni alla base delle dimissioni dei tre consiglieri di maggioranza additati come traditori. Ha ricordato che si nasce e si muore da soli, che bisogna essere uomini fino in fondo, che alcuni amici lo avevano messo in guardia in merito ad alcune sue scelte discutibili, che gli interessi privati e familiari non devono mai prendere il posto degli interessi della comunità e che non si può processare un uomo per il suo carattere. Tutte parole che, sotto vari aspetti, l’umano buon senso codifica come condivisibili. Resta però una domanda: se Merola, che tra l’altro è anche un buon medico, conosce l’animo umano cosi a fondo, perché nel 2014 ha fatto un accordo elettorale con i tre “traditori” ? E’ da questa domanda in poi che tutto diventa opinabile ed interpretabile. Ciò che sto per scrivere potrebbe risultare politicamente scorretto ma come dice Merola, bisogna essere uomini ed avere il coraggio di esternare i propri pensieri, almeno fino a quando tutti vivremo in democrazia ed io continuerò a fare il modesto giornalista di provincia. E allora caro Antonio, se immaginavi già come sarebbe andata a finire, perché li hai candidati ? In attesa di ricevere una risposta intellettualmente onesta che sicuramente mi farai pervenire, provo umilmente a dire la mia. Caro Antonio, io credo che tu li abbia candidati perché volevi vincere le elezioni ! Perché, ancora una volta, hai voluto adottare il solito schema, per la verità condiviso anche da altri ma fortunatamente non da tutti, che prevede come prima ed unica dote solo ed esclusivamente il bagaglio di voti che il candidato è capace di portarsi dietro. Dunque è tutto qui, come dicevo qualche riga sopra circa l’opinabilità e la libera interpretazione delle azioni, il problema. Fino a quando i criteri adottati per la formulazione delle liste saranno sempre e solo quelli numerici, non ci sarà mai un reale e sostanziale cambiamento della qualità della vita politica di Sparanise, ma ci si esporrà sempre a questo genere di “effetti collaterali”. Ti capitò in occasione della tua prima, breve sindacatura, allorquando un tuo collega, quello che salì consigliere e scese sindaco..., dopo poco più di un mese, ti fregò la fascia tricolore. Altri tempi, altre ere politiche ma stessi “nobili” gesti. Ciononostante, a distanza di 20 anni, hai rifatto un patto elettorale proprio con chi ti aveva tolto la fascia di sindaco... E’ successo nuovamente a te, caro Antonio, nella tua seconda sindacatura, quella dal 1996 al 2000, proprio con una tua consigliera che nel 1998, insieme ad altri due eletti, passò in minoranza. Ciononostante, a distanza di 16 anni l’hai ricandidata in una tua lista. Stessa sorte hai avuto nella tua terza amministrazione, dal 2000 al 2005, quando due componenti di maggioranza ti abbandonarono nel bel mezzo del cammino amministrativo. Sorte peggiore è toccata a quello che tu stesso avevi indicato come il tuo successore. Nel 2009 quattro consiglieri di maggioranza si dimisero e mandarono a casa prima del tempo il tuo ormai ex delfino. Come andò a finire è ormai parte della piccola storia locale. Tuttavia, vale la pena ricordare che uno dei quattro ammutinatori si rifiutò di imbarcarsi con te e preferì tentare l’avventura in solitaria autoproclamandosi capitano di una scialuppa talmente sfigata che non riuscì neanche a varcare la bocca del porto di partenza… giusto per mettere un minimo di colore ad un evento politicamente tragicomico. Ciononostante, a distanza di quattro anni, in barba agli avvertimenti dei tuoi amici, come tu stesso hai detto sabato scorso, lo hai voluto con te, lo hai candidato e nulla hai fatto quando è stato modificato addirittura il regolamento delle riprese delle sedute di consiglio comunale avallando quello che è un vero e proprio “editto bavaglio” contro la libertà di informazione: insomma una vera e propria porcata ! Come è andata a finire dopo 16 mesi dalla tua vittoria elettorale è ormai cronaca di questi giorni. Senza dimenticare che anche dai banchi dell’opposizione hai subito un abbandono dalla consigliera che alle elezioni successive si candidò addirittura nella lista a te avversa. E allora, caro Antonio, come la mettiamo con la storia? Se è vero che “errare umanum est” è vero pure che “perseverare autem diabolicum”… La verità oggettiva, quella che nessuno ha il coraggio di sbandierare ai quattro venti, è invece un’altra. La gente di Sparanise non ne puoi più !!! Mentre i vari “personaggetti”, parafrasando Crozza quando imita il governatore della Campania Vincenzo De Luca, anziché consultare uno psicologo in grado di risolvere i conflitti con il proprio ego, facevano la gara a chi ce l’aveva più lungo, ammorbando il popolo con le candidature figlie dei soliti metodi da mercato rionale, hanno fatto si che Sparanise regredisse sempre di più. Se la strategia deve essere sempre quella di andare al voto facendo finta di non vedere chi si candida per potersi poi comprare finanche la fame delle persone e non, viceversa, quella della coerenza senza se e senza ma; quella di convincere l’elettorato con un programma semplice ma allo stesso modo articolato e concreto e quella di fare ciò che si promette senza cadere sul solito giochetto dello scarico delle responsabilità. Se cosi sarà anche l’anno prossimo, allora non c’è speranza di cambiare in meglio le sorti di questa cittadina. Saremo ancora una volta soverchiati dalla “cialtroneria pura”, per dirla sempre con De Luca, e tra un anno, due o forse tre, saremo qui a raccontare dell’ennesima “caduta della palma nana”. Se invece, le persone di buona volontà, che a Sparanise sono ancora tante grazie a Dio, decideranno che è giunto il tempo di sedersi intorno ad un tavolo e di discutere proficuamente di progetti utili alla collettività e di strategie in grado di migliorare la qualità della vita, vorrà dire che c’è ancora una possibilità per rendere la nostra vita migliore di come è stata fino ad oggi. Vi piaccia o no: chest’è !!!
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